• Dal testo al contesto

    Il libro I del De rerum natura si apre con l’inno a Venere, che fa da proemio all’intero poema. Lucrezio descrive in modo vividamente icastico, capace cioè di imporsi all’immaginazione del lettore, il risveglio della natura in risposta all’arrivo di Venere. Quindi prega la dea di assisterlo nella difficile impresa poetica che si accinge a compiere e contemporaneamente le chiede di intercedere presso il dio Marte, suo amante, perché questi conceda la pace al popolo romano. Il brano si chiude con alcuni versi in cui viene descritta la condizione degli dèi, priva di affanni e di dolore, condizione che il discepolo epicureo deve puntare a raggiungere: all’inizio di un percorso di apprendimento che si preannuncia arduo, il poeta mostra in anticipo al suo lettore-discepolo, per motivarlo, il premio sperato di tanta fatica.

  • Da sapere per iniziare

    Il De rerum natura è un poema didascalico di argomento filosofico dedicato all'epicureismo. Non abbiamo notizie certe sul suo autore, Lucrezio; sappiamo però che visse nell'età di Cesare e che fu in qualche modo in contatto con Cicerone. Il poema è dedicato a un aristocratico di nome Memmio, probabilmente il Gaio Memmio accompagnato da Catullo nel 57 a.C. in Bitinia e Ponto.

  • Metrica

    Esametri

  • Traduzione

    Poiché tu sei la sola a governare la natura delle cose, né alcunché senza te alle spiagge luminose della luce sorge, né diventa fecondo né amabile alcunché, te desidero come alleata nello scrivere i versi che io mi sforzo di effondere sulla natura delle cose per il nostro Memmiade, che tu, o dea, in ogni tempo hai voluto eccellesse splendido in tutte le cose. Perciò a maggior ragione, o dea, conferisci il tuo fascino alla mia poesia.

  1. Quae: il pronome relativo si riferisce a Venere («Tu che...»).

  2. dias: l’aggettivo dius, qui concordato a oras, è etimologicamente connesso a dies, «giorno»; esprime l’idea della divinità associata alla presenza di luce.

  3. scribendis versibus: costrutto del gerundivo, lett. «per scrivere i versi».

  4. de rerum natura: questo passaggio contiene l’indicazione del titolo del poema.

  5. Memmiadae: solenne patronimico per indicare il destinatario del poema, Memmio.

  6. tempore in omni: anastrofe.

  7. omnibus… rebus: può riferirsi sia a excellere sia a ornatum.

  8. Quo: «perciò».

  9. da: imperativo.

Lucrezio
L'inno a Venere

Quae quoniam rerum naturam sola gubernas

nec sine te quicquam dias in luminis oras

exoritur neque fit laetum neque amabile quicquam,

te sociam studeo scribendis versibus esse,

quos ego de rerum natura pangere conor

Memmiadae nostro, quem tu, dea, tempore in omni

omnibus ornatum voluisti excellere rebus.

Quo magis aeternum da dictis, diva, leporem.

Per comprendere

Lucrezio,

De rerum natura 1, 21-28

Editore

Benvenuto/a in questa esercitazione di Cicero Lectio. Stai per leggere alcuni versi tratti dal De rerum natura di Lucrezio.
Una serie di domande ti guiderà prima nella comprensione e nell'analisi del brano e poi nella produzione di un breve testo di presentazione.
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