Montale

Non chiederci la parola

Il brano di questa settimana è fra i più celebri e studiati della prima raccolta poetica di Eugenio Montale, Ossi di seppia (1925), il cui titolo evoca il sentimento esistenziale di estraneità rispetto alla vita e il “male di vivere” che domina la produzione poetica dell'autore. 

Lo stile secco e conciso si combina con l’ampio ricorso al “correlativo oggettivo”, procedimento teorizzato dallo scrittore Thomas Stearn Eliot consistente nel rappresentare emozioni, stati d’animo, concetti, mediante realtà e situazioni concrete.

Eugenio Montale (Genova, 1896-Milano, 1981) è uno dei maggiori poeti italiani del Novecento. 

Nato e cresciuto a Genova, si forma come autodidatta. Tra il 1917 e il 1919 prende parte come volontario alla Prima guerra mondiale. Ritornato a Genova, entra in contatto con i letterati liguri. Nel 1925 pubblica la sua prima raccolta poetica, Ossi di seppia, e sottoscrive il Manifesto degli intellettuali antifascisti. 

Nel 1927, a Firenze, è chiamato a dirigere il Gabinetto Vieusseux, dal quale sarà espulso nel 1938 per la mancata iscrizione al partito fascista. A Firenze s avvicina all’ambiente dell’Ermetismo, collabora con la rivista "Solaria" e frequenta scrittori come Elio Vittorini, Carlo Emilio Gadda e Gianfranco Contini. Nel 1933 conosce l’italianista americana Irma Brandeis, cantata con lo pseudonimo di Clizia in molte poesie confluite ne Le occasioni (1939). 

Dopo la Seconda guerra mondiale si trasferisce a Milano, dove collabora con il “Corriere della Sera” e con il “Corriere di informazione”. Dal 1939 convive con Drusilla Tanzi (“Mosca” nelle poesie a lei dedicate), che sarà la sua compagna per il resto della sua vita.

Nel 1956 pubblica La bufera e altro, nel 1967 è nominato senatore a vita per gli altissimi meriti in campo letterario e artistico. Le poesie scritte negli anni Sessanta confluiscono nella raccolta Satura (1971), le cui prime due sezioni (Xenia I e Xenia II) sono dedicate alla moglie Drusilla Tanzi, morta nel 1963.

Nel 1975 riceve il premio Nobel per la letteratura. 

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